Stevie Ray Vaughan vs David Gilmour
Stevie Ray Vaughan, chiamato da alcuni il Jimi Hendrix bianco, nasce il 3 ottobre 1954 a Dallas e dimostra fin da subito un legame spirituale e forte con il blues. Steve si avvicina alla chitarra grazie a suo fratello maggiore Jimmy (futuro chitarrista dei Fabulous Thunderbids) e fra le mura di casa Vaughan risuonano continuamente le note di maestri come Albert King, Otis Rush, Lonnie Mack, per la delizia delle sensibili orecchie di Ray, sempre pronto a rubare tutti i più piccoli particolari di quei mostri sacri.
Nel 1972 si trasferisce ad Austin deciso ad intraprendere una carriera seria. Gira così come una trottola da un gruppo all’altro e nel 1977 forma i Triple Threat Revue insieme alla cantante Lou Ann Burton, poi diventati Double Trouble. Nel 1979 la Burton intraprende la carriera solista e i Double Trouble diventano un trio, con Stevie Ray Vaughan voce e chitarra solista, Chris Layton batteria e Tommy Shannon al basso. Il carismatico leader dei Rolling Stones, Mick Jagger, entusiasta delle esibizioni del trio e ammaliato dalla bravura di Steve lo segnala al produttore Jerry Wexler che lo porta subito al Festival Jazz di Montreux nel 1982.
Da qui in poi la carriera è in ascesa: David Bowie decide di ingaggiarlo per la registrazione del nuovo disco Let’s dance e per il tour mondiale dello stesso album. A metà tour Vaughan decide di abbandonare, tale scelta è dovuta al genere musicale che era costretto a dover suonare. Nel 1983 il produttore John Hammond Sr lo nota e gli permette di incidere il suo primo album Texas Flood. Un anno dopo incide Couldn’t stand the weather: il disco entra in classifica nei primi trenta diventando disco d’oro. L’esibizione di Montreux incisa sull’album Blues Explosion gli permette di vincere un prestigioso Grammy. Successivamente Steve cadde nell’abuso di alcool e droghe e durante un’esibizione viene colto da un collasso e ricoverato in ospedale e sarà costretto ad affrontare un lungo periodo di disintossicazione.
Nel 1989 ritorna in scena incidendo In step con il quale vince il suo secondo Grammy. Nel 1990 collabora con il fratello al disco di Bob Dylan Under the red sky;in seguito incidono il deludente “Family style”. Morì nel 1990 in un incidente aereo di ritorno da un concerto.
David Jon Gilmour, nato il 6 marzo 1946 a Cambridge, Inghilterra, imparò a suonare la chitarra con Barret. Nel 1962 Gilmour e Barret duettavano insieme durante le prove del suo gruppo Mottoes, sciolto poco dopo per far posto a nuove esperienze con alcuni gruppi locali Ramblers o i Jokers wild. La sua carriera iniziò effettivamente quando entrò a far parte dei pink floyd, gruppo ancora giovane ma già famoso. Il suo ingresso è datato 1968 e da quel momento in poi il gruppo subisce varie metamorfosi stilistiche nel tentativo di assorbire lo choc della dipartita di Barrett, il creativo. Le redini della conduzione artistica passano proprio nelle mani di Gilmour e del bassista Roger Waters, i quali si rivelano entrambi dotati di notevole intuito musicale. Non a caso i grandi successi commerciali dei Pink Floyd si devono equamente alla firma dei due.”
Nel 1978 Gilmore debutta come singolo con un album composto durante i momenti vuoti di produzione dei Pink Floyd, ed è riuscito a riscuotere un ottimo successo e l’album ha mantenuto per molto tempo i posti più alti delle classifiche musicali americane e inglesi.
Inoltre, nel 1984, si diletta in numerose collaborazioni: suona prima in concerto come ospite con Bryan Ferry, poi incide insieme all’ex Roxy Music il disco Bete noire ed in seguito suona con Grace Jones nell’album Slave to the rhythm. Poco dopo decide di sperimentare e dar vita ad alcune proprie idee musicali e forma un gruppo con i batterista Simon Phillips, ma con scarsi ed insoddisfacenti risultati. Tali risultati li portarono ad utilizzare il marchio Pink Floyd per i propri tour musicali e ciò portò a numerose battaglie legali tra Rogers Waters e il resto del gruppo.
Nel 1987 , però, Wright rientra attivamente nel gruppo e i Pink Floyd iniziano una grandiosa tournèe zeppa di effetti speciali e soluzioni spettacolari, durata circa quattro anni e segnata da un enorme afflusso di persone.
Nel 2006 è uscito l’album solista di David Gilmour On an Island che vede la collaborazione di numerosi amici quali Graham Nash, David Crosby, Robert Wyatt, Phil Manzanera.